Il telaio di zia Maria

Davanti alla scalinata della chiesa, dall'altra parte della strada, potete vedere il grande telaio meccanico Jacquard, programmabile a schede perforate. Per l'epoca era una macchina meravigliosa. La caratteristica principale del telaio Jacquard è la capacità di eseguire complessi disegni geometrici e multicolori automaticamente e rapidamente. Di fabbricazione tedesca fu installato nei primi del 1900; per far funzionare il suo motore elettrico, fu costruita appositamente a Rasiglia una delle prime centraline idroelettriche dell’Umbria e il proprietario dava la possibilità di utilizzare una lampadina per ogni famiglia e di illuminare le vie principali del paese gratuitamente. Da questo telaio nel corso degli anni sono uscite migliaia di coperte, di colori e disegni diversi, ma tutte di altissima qualità tanto che ancora fanno bella mostra di sé nei letti di molti paesani. La zia Maria è stata l'ultima operaia che ha toccato questo telaio e la coperta che è ancora montata e mai finita, testimonia la qualità della lana, che neanche il tempo è riuscito a sbiadire; come i cari ricordi che conservo del profumo della lana, del fragore dei meccanismi, delle abili mani e del dolce sorriso della zia Maria. Ad essa ho dedicato queste poche righe per ricordarla, per me colme di emozioni... 

"Lu zinale niro"

quel lungo grembiule nero zia, lo hai sempre indossato,

in principio era l’uniforme del tuo lavoro al telaio,

poi l’impronta del lutto infinito, per il tuo figlio adorato.

Ora è lì appeso, inanimato, dopo anni che ti sono sembrati secoli,

ancor più lunghi, dopo che anche lo zio se ne andato, 

lasciando quelle stanze senza luce e senza amore.

Ora solo il ricordo di tante emozioni, odori,

 rinnovano ogni volta la nostalgia di un passato,

 che rimarrà per sempre nel cuore di chi avete amato.

Luciano